01 ottobre 2000

Ingresso Don Corrado

Discorso di presentazione della parrocchia in occasione dell'ingresso di Don Corrado


"La grazia e il compito di ricominciare". Questo è il titolo della lettera pastorale che il nostro vescovo ha scritto in occasione del Giubileo per i duemila anni dalla nascita di Gesù Cristo. Ricominciare è la parola che il Vescovo ha scelto per identificare l'anno duemila e che profeticamente descrive molto bene il momento che sta vivendo la nostra comunità parrocchiale. 
L'arrivo di un nuovo parroco, la fine di un secolo e di un millennio, attese e speranze per il futuro ma anche incognite, paure, dubbi. E come ogni parrocchia anche San Terenziano è inserita in una comunità più grande, il paese di Cavriago.
Viviamo in un paese profondamente mutato in questi ultimi trentanni. Un paese un tempo prevalentemente dedito all'agricoltura, in cui erano fortissime le contrapposizioni politiche e sociali, che andavano ben al di là della lotta tra partiti ma erano impregnate di ideologie e visioni antropologiche alternative ed assolute. 
Un paese quindi in cui la comunità cristiana era minoranza ed è minoranza, e minoranza esclusa , in cui il dialogo ed il senso di appartenenza alla medesima polis emergeva solo raramente ed in precisi e circoscritti frangenti storici. 
Una comunità cristiana inoltre divisa al proprio interno dalla rara presenza di due parrocchie, San Nicolò e San Terenziano, così come si erano storicamente consolidate facendo parte di due diocesi diverse fino al 1821.
Ma ricordavamo prima , questi ultimi trentanni sono stati soprattutto decenni di grandi mutamenti. 
La società secolarizzata, in un processo di costante allontanamento e per certi versi negazione di Dio. A Cavriago il vento dell'ateismo ha lasciato sul terreno i semi dell'indifferenza e dell'apatia, il male profondo delle nostre società.
Il paese ha poi subito una svolta verso l'industrializzazione, con un aumento del numero di abitanti, conseguenza della forte immigrazione soprattutto dal meridione d'Italia e ultimamente da paesi extra-comunitari. Numerosi a questo proposito sono e saranno i problemi di convivenza, di integrazione, che certo non possono trovare come univoca soluzione la costruzione di case o la creazione di opportunità di lavoro.
Siamo diventati un paese ricco ed abbiamo seguito il destino della nostra provincia e della nostra regione, tra le più ricche d'Europa. La ricchezza ed il benessere non hanno però impedito che si continuasse la gloriosa storia di un paese molto attento alle povertà ed ai bisogni delle famiglie, in una sorta di gara per la solidarietà che è da sottolineare come uno dei pochi risvolti positivi del lungo confronto tra le due anime di Cavriago.
Nel frattempo le ideologie, che permeavano tutti i settori della vita pubblica ed i rapporti con la realtà parrocchiale, sono svanite sotto il sole della storia.
Vi è rimasto un paese ricco che rischia però di perdere l'anima. 
Si è chiuso un secolo carico di sofferenze, ma anche di doni preziosi. Cogliamo quello che c'è di positivo ed apriamo un nuovo tempo. Crediamo possa essere emblematico simbolo di questa volontà l'affidamento di Cavriago, nel Giugno scorso, alla santa protezione di san Giovanni Battista. Finalmente un patrono, venerato da secoli non solo dai credenti.
In questi trentanni la comunità parrocchiale di San Terenziano ha avuto la grazia di essere guidata da un parroco che ha costruito con tenacia, sobrietà e tanta-tanta pazienza una parrocchia. Le difficili condizioni ambientali in cui è collocata la parrocchia di San Terenziano hanno reso durissimo il lavoro pastorale dei predecessori di Don Battista. Lui ha saputo utilizzare le opere e la semina avuta in eredità e dar vita ad una comunità nel senso pieno di questa parola. Certamente una comunità con tanti limiti, con davanti ancora un lungo cammino. Una parrocchia però che ha reagito e lavorato per mutare una storia. Ed in una realtà spigolosa e difficile come Cavriago occorreva saggezza e moderazione ed una forte testimonianza personale per ottenere un qualche risultato, e questi sono da ascrivere alla presenza di un parroco come Don Battista. 
Coadiuvato poi da nuove generazioni di cattolici, negli anni sono stati attivati e ristrutturati gli edifici del Gran Pino e della Sacra Famiglia, dove si è potuto sviluppare il catechismo ai ragazzi ed ai giovani; è nato il Circolo Anspi Don Tesauri, un importante luogo di aggregazione e di volontariato che è stato un vero e proprio ponte verso gente lontana dalla parrocchia, con le sue numerose iniziative e soprattutto con la casa di Ortisei per i campeggi estivi ed invernali e con la Polisportiva La Pratina; un Circolo che è stato un primo e concreto segno di lavoro comune tra le due parrocchie. 
Si è sviluppato ed intensificato il lavoro caritativo del Gruppo San Vincenzo, in un importante compito di aiuto ed attenzione verso le nuove e vecchie povertà la presenza della Casa della Carità che si è consolidata ed inserita come una luce evangelica preziosa per Cavriago. E poi la costante opera di evangelizzazione. Oggi contiamo una quarantina di catechisti ed una decina di ministri straordinari dell'eucarestia. In ogni caso è presente in tutti noi la sofferenza nel constatare che negli ultimi 70 anni, la parrocchia di San Terenziano ha dato alla Chiesa solo due ordinazioni sacerdotali (Don Angelo Cocconcelli nel 1936 e Don Giuseppe Dossetti nel 1959). 
Combattendo poi la tentazione di chiuderci nella nostra piccola oasi rassicurante, e volgendo lo sguardo attorno a noi, è evidente che si aprono all'evangelizzazione nuovi ed inaspettati spazi. E crescente il bisogno di Dio, conseguenza del vuoto lasciato dai credi laici, vissuti nel passato come religioni.
E giunto il momento di una svolta, di un rinnovato impulso all'azione pastorale, particolarmente urgente quella rivolta ai giovani, i più smarriti, i pi vuoti, le principali vittime di una società in crisi di valori.
Ricominciare. Abbiamo il privilegio di ripartire nel nostro cammino di fede, accompagnati non da uno ma da due pastori. La forza, l'energia, la fantasia del giovane pastore; l'esperienza, la saggezza, la pacatezza del vecchio pastore. Un privilegio che dovremo far fruttare. 
Le sfide da vincere sono tante: abbiamo davanti l'obiettivo dell'unità di tutta la comunità cristiana cavriaghese; il dover essere lievito per la crescita in Cristo della comunità paesana; il continuare ad essere un punto di riferimento per gli ultimi, per i pi poveri, per chi soffre.
Il cammino del cristiano non ha una meta terrena, la nostra meta è Cristo. Per questo dobbiamo essere fonte di speranza, anche nei momenti di pi cupo smarrimento e di scoramento. Ed è questo che al di là delle grandi sfide, dei tanti problemi, della precarietà del nostro fare, vorremmo trasmettere alla gente di Cavriago.
La forza del nostro messaggio si arricchisce oggi di un nuovo impulso. 
Ben arrivato Don Corrado, il cammino continua ora anche con il suo aiuto. 
Il Signore Gesù Cristo la ricolmi di saggezza e di forza, San Terenziano e San Giovanni Battista la sostengano e le siano di esempio nel suo impegno pastorale; noi , con tutti i nostri limiti, le saremo accanto.
(Per l'ingresso del nuovo parroco Don Corrado Botti il 1 Ottobre 2000 - Paolo B.)