Ma come realizzare in concreto le meravigliose idee di don Bosco a Cavriago, nel 2011, con i nostri giovani che di proposte ne hanno fin troppe? Tante volte ci siamo posti questa domanda.
L’oratorio deve organizzare eventi (feste, attività,tornei, gite)? O deve semplicemente essere aperto e fungere da riparo per chi ha voglia di incontrarsi a fare due tiri a biliardino? Deve essere il luogo accattivante che attira i giovani (e inevitabilmente rinunci ad alcune delle regole più o meno ferree che noi come adulti vorremmo per i nostri figli) o deve essere il luogo dell’impegno innanzitutto ( e di conseguenza semi-deserto)?
Ognuno di noi secondo la sua esperienza potrebbe rispondere in modo diverso. E forse si tratta proprio di impegnarci a coniugare nel modo migliore questi due approcci apparentemente opposti.
Del resto anche i nostri giovani sono molto diversi : c’è chi ha già provato e già riesce bene a mettersi al servizio degli altri e chi invece pensa davvero solo allo scooter o a dove andare al sabato sera.
Tanto è stato fatto nell’anno appena trascorso e tanto, tantissimo c’è ancora da fare.
E’ sconfortante quando al sabato sera vai in oratorio e non trovi nessun giovane perché non ci sono adulti disposti a dare un po’ del loro tempo!! Oppure quando si organizza un incontro formativo e si presentano in pochissimi. Ma, si sa, l’Oratorio – cosi come la Chiesa stessa – è fatto di persone e le persone sbagliano ma poi si correggono e spesso imparano. Ci vorranno anni di lavoro, anni di pazienza, anni di attesa. E nel frattempo?
Crediamo che l’unica via sia provarci (con perseverante e serena fiducia!!!) fare del nostro meglio perché i nostri ambienti siano aperti e accoglienti e le nostre proposte interessanti. E gli adulti non possono mancare! Il nostro oratorio ha bisogno di adulti, che educhino i ragazzi ai valori cristiani, che insegnino loro (con l’esempio!) il rispetto per le cose e l’amore per le persone.
E poi Dio farà il resto . . .
Leonardo e Marinella
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