16 ottobre 2010

Grazie Don Corrado!

Alle sue orme si è attaccato il mio piede, al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato. Gb 23,11

La notizia del trasferimento di don Corrado ci ha colto impreparati, sul viso di molti lo sconcerto e lo stupore sono stati subito manifesti! La notizia aveva iniziato a circolare in sordina... ma il "segreto" ha fatto presto a diventare un tam tam in mezzo alla comunità. Forse non per tutti ma certamente nel cuore di tanti, da subito, è stato un'altalenarsi di sentimenti quasi sempre guarniti di lacrime: il desiderio di trattenere verso il dovere di lasciare andare, il moto di rifiuto verso il dovere della fedeltà, l’incomprensione della decisione verso la fiducia nel disegno di Dio. E mentre questi sentimenti sono ancora presenti in noi, ci siamo sollecitati sulla necessità di non “perdere” tempo e di trovare il modo per manifestare a don Corrado il nostro affetto, la nostra gratitudine e la nostra riconoscenza. Abbiamo la speranza di aver provato, forse un po’ maldestramente, a dimostrare a don Corrado questi sentimenti nei dieci anni di cammino che abbiamo condiviso, ma volevamo farlo anche in modo più evidente, attraverso le pagine de "La Libertà" con la sensazione che dire Grazie attraverso le pagine del giornale sia come dirlo più forte!
Abbiamo condiviso insieme dieci anni ricchi e intensi, dove il cammino è stato, nei tratti dell’inizio, segnato da momenti di difficoltà. È normale! Un nuovo cammino, un nuovo incontro, nel suo inizio è sempre approcciato dall’incertezza e dalla fatica del doversi conoscere e apprezzare. Ma quando i sentimenti sono vissuti nella sincerità e nella lealtà, non ci vuole molto a scoprire che il dubbio è trasformato in fiducia, la diffidenza in stima, il contrasto in amicizia. Per noi è stato così ed è bello,
oggi, essere consapevoli dei tanti motivi per dire Grazie don Corrado!
Grazie per averci guidati e per aver condiviso la fatica della realizzazione dell’Unità Pastorale che, seppur sempre in itinere, ha preso forma, continuando ad esprimere l’individualità delle due parrocchie.
Grazie per la tua guida spirituale forte come una roccia sempre coerente alla Verità del Vangelo.
Grazie! Per averci educati ad una corretta liturgia eucaristica e per le tue omelie che ci hanno aperto il cuore facendoci scoprire l’Amore di Dio per noi e la gioia di poter essere amati, chiamati, cercati, perdonati dal Padre. Grazie! Per essere stato per noi padre e pastore, per le lacrime che hai asciugato e per quelle che hai fatto scorrere... non solo di commozione e gioia.
Grazie! Per aver vissuto nella reciprocità le discussioni che ci hanno fatto crescere, i confronti che ci hanno irrobustito, le verifiche che ci hanno messo alla prova.
Grazie! Per l’educazione alla relazione gratuita, libera, misericordiosa e umile con il Signore: ci hai educati alla meditazione della Parola di Dio con i Centri d’Ascolto della Parola E ancora Grazie! Per averci aiutato a riscoprire la Casa della Carità e per aver messo al centro dellapastorale la Carità: la nascita del Centro d’Ascolto, la realizzazione del progetto della Casa d’Accoglienza per le Emergenze, la direzione del gruppo di volontariato Vincenziano.
E ancora: lo sbocciare dell’Oratorio, il Grest, l’impostazione e il coordinamento del nuovo progetto di Iniziazione Cristiana e, ultimo solo in ordine d’arrivo, la realizzazione del bollettino parrocchiale Le Tre Torri per dialogare con tutte le famiglie di Cavriago.
Quante cose abbiamo fatto insieme! Questa è l’eredità che ci lasci e il ricordo che porti con te insieme al nostro affetto e al nostro bene.
Sappiamo che dobbiamo essere forti nella volontà di Dio e fidarci del disegno di Dio che noi possiamo solo appena intravedere... ed è in questa fiducia che ti affidiamo alla Madonna dell’Olmo e alla comunità di Montecchio perché ti sappia accogliere, capire e amare, manifestando generosità piena verso un uomo-sacerdote che è capace di testimoniare il Vangelo nei fatti quotidiani della vita.