07 dicembre 2013

LA MADONNA DI SAN NICOLO’

Fin dai primi giorni dopo la morte di Romano, fra di noi, è sorto il pensiero di ricordarlo degnamente con un qualche cosa che rimanesse nel tempo e che ne ricompensasse il tanto impegno, che aveva profuso lui in parrocchia, nei tanti lavori che aveva realizzato.
Subito si pensò di intitolargli la sala grande dell’oratorio o lo splendido spazio del porticato coperto a fianco ma erano tutte opere che aveva già costruito lui e ci sembrava poco rispettoso nei suoi confronti rammentarne la figura in quel modo. Ci sembrava come di donargli una cosa che lui già ci aveva regalato e dove era la fatica?
Guardandoci intorno, allora, abbiamo pensato alla sistemazione dell’area dietro alla chiesa immaginandola come il necessario prolungamento dell’oratorio ristrutturato, che si affaccia sul porticato coperto e che a sua volta si apre su un cortile-giardino protetto.
Inizialmente si è provveduto alla bonifica del terreno dalle sterpaglie e dai rottami ed al suo livellamento, poi alla posa di cordoli di contenimento del pratino che verrà seminato in primavera. E’ stata ripristinata la recinzione nel lato est dell’area ed è stata piantata una siepe di Photinia lungo tutto il lato che corre lungo la ferrovia. In tutta l’area provvederà all’irrigazione un sistema automatico appositamente interrato ed è stata collocata una fontanella per dissetarsi. Da un lato, poi, sono state sistemate un paio di vecchie panchine in cemento che ci sono state donate dal comune che non le utilizzava più. Ricordando la grande devozione del nostro caro Romano alla Madonna si è pensato poi di costruire una piccola edicola che accogliesse una statua di Maria a cui affidare le famiglie della nostra comunità. Le idee sul come realizzarla in un primo momento erano parecchio discordanti fra loro e si stentava a trovare un accordo fino a che, un giorno, per puro caso, qualcuno di noi trovò in discarica una montagna di mattoni di tufo da giardino e subito nacque l’idea di utilizzarli per costruire il manufatto. Raccolti uno ad uno e trasportati qui con un camioncino, dopo essere stati ripuliti, sono ora la struttura portante dell’edicola che ora è possibile ammirare, insieme ai vecchi travi di recupero che formano il tetto e la croce. Quei mattoni erano trecento e sono stati utilizzati tutti fino all’ultimo senza che ci sia stata la necessità di andarne a comprare altri. Noi amiamo pensare che, in un qualche modo, Romano ce li abbia fatti trovare per darci il consiglio giusto sul come procedere da quel grande artigiano che era. La madonnina in cemento invece è stata donata dagli amici e dipinta con dei bei colori caldi da Antonella.
Tutte questa opera è stata donata dai volontari e dagli amici di Romano affinchè sia a disposizione dell’intera parrocchia come un nuovo spazio di incontri e di preghiera. E’ un opera per ricordare il suo lavoro e che ci chiama ora anche al nostro impegno nel mantenerla curata ed efficiente nel tempo con la stessa cura con cui lui operava incessantemente a San Nicolò.
Pietro