29 agosto 2009

1 settembre 2009 - San Terenziano Martire

Scarica il Giorno per Giorno del 06/09/2009

Siamo all'inizio di un nuovo anno pastorale, alla ripresa delle attività, e le sagra ci danno l'occasione per pregare e riflettere sul nostro cammino di cristiani e di comunità.
Vogliamo sentirci Chiesa insieme a tutte le parrocchie della diocesi intorno al nostro Vescovo.
Il quale nella lettera pastorale "Noi crediamo e per questo parliamo" ha delineato il cammino pastorale del biennio 2008-2010. In questo secondo anno, in modo particolare, siamo invitati come cristiani e comunità a riflettere su: "Comunicare la fede: verso nuove relazioni ecclesiali".
Il libro biblico di riferimento in questo anno pastorale è la Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani, il "Vangelo di Paolo" come qualcuno ama chiamarla, da cui è presa la prima lettura di oggi, dove emergono i temi cari a Paolo che svilupperà nella sua lettera: la giustificazione per la fede per mezzo di Gesù Cristo; il tema della grazia e quello della speranza cristiana. L'invito forte a perseverare anche nelle tribolazioni, nella fatica del vivere e annunciare il Vangelo, perché "l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo".
Ed anche il Vangelo di Matteo che abbiamo ascoltato ci invita all'annuncio della Parola nella verità e con coraggio sapendo che "non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi".
Missione della Chiesa è quindi l'annuncio del Vangelo, portare Gesù agli uomini, con coraggio e molta umiltà, consapevoli delle fatiche e delle incomprensioni, ma anche certi dell'azione di Dio in Cristo nello Spirito.
L'esempio di San Terenziano, la sua fermezza anche di fronte alla morte, ci siano di aiuto e di incoraggiamento.
Come Chiesa e come comunità ci troviamo però davantiad un problema che il nostro Vescovo nella sua lettera descrive così: "Indubitabile è il patrimonio di contenuti che il Concilio, il Magistero, e la stessa teologia hanno offerto alle nostre comunità in fatto di ritorno alla Parola di Dio, di rinnovamento della catechesi e della liturgia, di riscoperta della Chiesa come popolo di Dio e della sua missione nel mondo. La difficoltà di comunicazione, però, sta da un'altra parte ed è l'autentica ragione per cui gli sforzi fatti a questo livello non riescono a produrre grandi risultati. Si intende affermare che in ambito pastorale la crisi comunicativa investe la qualità delle relazioni. I contenuti, in altre parole, non incidono, perché risulta poco significativa la relazione,
o meglio la qualità relazionale delle nostre comunità cristiane."
Tante le iniziative, le strategie, i programmi, pochi i frutti sperati: perché? Il vescovo sottolinea la "povertà di relazioni", ci invita a riflettere sulla qualità delle nostre relazioni. In concreto, pur programmando gli itinerari catechistici, pur mettendo in atto incontri formativi, pur rendendo possibili segni di accoglienza o di carità, pur ricorrendo ai nuovi mezzi di comunicazione, pur facendo bene le celebrazioni liturgiche, la comunicazione della fede fa fatica a far sorgere rapporti di comunione tra le persone, nelle parrocchie come nella diocesi.
Dice ancora il Vescovo: "Le comunità sono nate da parole profonde, dall'esperienza comune del SignoreRisorto. Nulla può sostituire il rapporto di testimonianza e di annuncio da persona a persona: la fede, che è anzitutto rapporto con Dio, vi trova un terreno privilegiato su cui crescere.
Molte comunità - se confrontate con la forma di vita dei primi cristiani - vivono oggi in maniera opposta, non caratterizzata dalla ricerca di relazioni profonde tra i soggetti che le compongono. Prima della comunità vengono le persone: si trova il bene della comunità, se anzitutto si cerca e si persegue il bene delle persone che la compongono.
Vi è invece il pericolo di preoccuparsi che la parrocchia sia efficiente, che il gruppo sia bene organizzato e adeguato alle sue opere, a scapito dell’attenzione alle persone. Succede, ad esempio, quando le strutture (ricreative, sportive...) sono sovra-determinate rispetto alle capacità di gestione e alle istanze di formazione delle persone."
E' vero: la comunicazione della fede avviene oggi in uncontesto segnato da un forte individualismo, si colloca dentro ad una società complessa, deve continuamente confrontarsi
con una pluralità di voci. Tuttavia, sono proprio l'annuncio della Parola di Dio, il trasmettere la sua grazia, il celebrare i m suoi Misteri che, se accolti, creano nuove relazioni facendo
di noi la Chiesa di Gesù. Lo stesso processo della fede cristiana avviene perché c'è un Dio che si comunica e una persona che entra in relazione con Colui che si comunica.
Si tratta allora di: "accompagnare delle persone.- dice ancora il nostro Vescovo - Ciò richiede di sapere mettere al centro la relazione con le persone, il conoscerle davvero, dedicare del tempo all’ascolto, l’essere liberi da pregiudizi e rigidità di carattere intellettuale, soprattutto quando questo non avviene solo all’interno della comunità cristiana, ma tocca anche gli spazi dove le persone vivono fuori dal tempio."
Il comunicare la fede è una sfida prima di tutto per la stessa vita interna delle comunità cristiane, ci interpella come cristiani e come comunità, ci chiede l’umiltà della verifica del nostro "fare", per una continua conversione che ci porti ad "essere" la Chiesa di Gesù.
Il Vescovo ci invita, nella sua lettera, ed invita tutta la Chiesa ad un "esame di coscienza sul come comunica: sui linguaggi della catechesi, della liturgia, della stessa carità".
Come sono le nostre relazioni? Quale cammino di comunione superando divisioni e personalismi? Come essere la Chiesa di Cristo e non la chiesa di uomini?
Il modello ci viene dalla prime comunità cristiane, dal loro modo di essere e di vivere: "Erano perseveranti nell'insegnamento degli Apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere" (Atti 2,42). Ecco il modello semplice ma essenziale: la centralità della Parola, una vita di comunione e unità, la celebrazione dell'Eucaristia e una profonda vita di preghiera.
Chiediamo l'aiuto a San Terenziano, patrono di questa comunità, e facciamo nostra la preghiera di Gesù: "Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una cosa sola; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una cosa solo come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato
me" (Gv 17,20-23).
Don Corrado

24 agosto 2009

Sagra di San Terenziano

Una comunità che vive e annuncia il vangelo!

Martedì 1
  • Ore 10.10 Rosario
  • Ore 10.30 SANTA MESSA
  • Ore 18.30 Vespri
  • Dalle 18.30 alle 21.00 ADORAZIONE e confessioni
  • Ore 21.00 SANTA MESSA
Venerdì 4
Sabato 5
  • Presso il Gran Pino musica, giochi e possibilità di cenare insieme

19 agosto 2009

Cena sotto le stelle

Sabato 22 agosto - ore 20.00
Sagrato di San Giovanni


Le Vincenziane sono liete di trascorrere in vostro compagnia una gradevole serata, avendo anche lo scopo di sostenere le famiglie della nostra comunità che hanno bisogno di aiuto.

Quota di partecipazione:
  • Adulti 18 Euro
  • Bambini 10 Euro

Giorno per Giorno del 16 agosto 2009

08 agosto 2009

Mensa Caritas

Sabato 15 AGOSTO dalle 14.00 alle 19.30
servizio alla MENSA DELLA CARITAS

chi è disponibile per dare una mano può telefonare ad ANGELA

-- o --

Domenica 16 Agosto ore 12.30
PRANZO di MEZZA ESTATE alla Casa della Carità


Per prenotazione telefonare alla Casa della Carità 0522 371786


02 agosto 2009

Vacanze in Abruzzo

Prosegue l'esperienza della Caritas Reggiana in Abruzzo. Nei giorni scorsi si è riunito il Coordinamento Regionale Terremoto in Abruzzo, con lo scopo di condividere le attività delle ultime settimane e pensare al il futuro.
Oltre alla presenza di 2 suore delle Case della Carità (che continueranno la loro presenza fino al 22 agosto), nelle scorse settimane si sono ruotati alcuni volontari per garantire l'animazione di un campo estivo organizzato nella parrocchia di Collebrincioni. La Delegazione Caritas Emilia Romagna invierà a l'Aquila Federica della Caritas diocesana di Faenza per 6 mesi a partire dal 10 settembre.
In questo mese di agosto vorremmo invece proporvi di trascorrere le vacanze in Abruzzo. Con il "turismo responsabile" è possibile sostenere le piccole economie che già faticavano prima del terremoto e che ora di certo non vanno meglio. Leggi L'INVITO della Delegazione Regionale Caritas.

Scarica il Giorno per Giorno del 02-08-2009.